martedì 31 dicembre 2013

Le palle di neve (milanese)

Il grande Cracco mi ha dato questa ideona. Ovvero l'ho letta su un giornale, l'ho provata e ve la passo. La base è un frullato di uova e zucchero. Queste  dolci "palle di neve", non essendo candide, fanno pensare a neve da smog milanese...
Per 6 persone occorrono:
125 g panna da sbattere e montare con 30 g di zucchero
125 g di mascarpone
1 foglio e mezzo di gelatina
un liquore (o acqua)
briciole di panettone o pandoro o mandorle tostate e tritate
cioccolato fondente, latte
Il mascarpone di unisce alla panna. La gelatina strizzata si fa liquefare in un dito di liquore (o anche di acqua) e si unisce al composto frullandolo poi per amalgamare bene tutto. Quindi, si passa in frigorifero per almeno 30 minuti. Ora, si formano delle palline che si rotolano o nel briciolame o nelle mandorle tostate e tritatissime. Si fa sciogliere nel latte il cioccolato e si versa in un piatto. Sopra si sistemano le palline e si serve. Niente male. E nuovo. E BUON ANNO!

sabato 28 dicembre 2013

Filetto al paté

Io il filetto al paté lo preparo da secoli e per anni e anni l'ho chiamato filetto Voronoff. Che invece é solo flambato. Certe cose non mi entrano in testa. Come ho sempre confuso la terrina con il paté, come la charlotte che per me é un dolce a ciambella (col buco in mezzo, quindi)... Vabbé, sarà questione di età. Comunque, questo é un piatto delle feste, da ospiti. La carne si rosola in burro e olio al punto che si vuole (a me piace...raw) e lo si fa con aglio, rosmarino, sale di Camargue e alcool. Lo stesso che si é usato per il paté. In questo caso si é trattato di Marsala. Il paté (chi non lo sa fare!) si allunga poi con un goccio di panna e lo si versa sopra una volta ben riscaldato. E la cena ha un degno secondo.

giovedì 26 dicembre 2013

La pagnotta di Natale

Il giorno di Natale si scopre che non c'é pane in casa. E Rania cosa fa? Di corsa, LO FA.
Per produrre tre grosse pagnotte ha usato:
mezzo kg farina 00
mezzo chile farina gialla
1 bustina di lievito
zucchero, sale, acqua
Ha impastato tutto bene e ha lasciato un quarto d'ora a lievitare.Appena si é gonfiato ha confezionato le pagnotte e le ha infornate a 180° per un altro quarto d'ora. Buonissime!

martedì 24 dicembre 2013

Crostata natalizia di mandorle al limone

Strana storia di questo dolce che, premetto subito, io ho deciso di rendere natalizio. La ricetta, apparentemente, é contenuta in una lettera che Giuseppe Mazzini inviò a sua madre. E io dove l'ho trovata? Niente meno che sul Calendario di Frate Indovino che circolava per casa! Mi ha sedotto poichè é velocissima e pare buona. Dico subito che ha mantenuto le promesse di squisitezza. Le dosi le ho cambiate ed ho cambiato pure la pasta del guscio che Mazzini (?) voleva di sfoglia mentre io ho preferito una più solida pasta frolla. Dunque,occorrono:
175 g mandorle polverizzate o quasi
2 limoni
175 g zucchero + una cucchiata
3 tuorli e 3 chiare montate a neve + 1 uovo o latte
1 rotolo di sfoglia
1 rotolo di frolla
mezza ciliegina candita
Si mescolano bene le mandorle con lo zucchero, il succo dei limoni e i tuorli. Si uniscono delicatamente le chiare. Si fodera di carta forno una teglia da crostata e si riveste di frolla. La si riempie dell'impasto e si rovesciano verso l'interno i bordi della frolla. Si ricopre di sfoglia e con i ritagli si forma l'alberello natalizio. Si spennella con uovo battuto o con latte, si zucchera e si inforna per 45 minuti a 200°. Poi, tocco finale: puntale candito. A Natale sono d'obbligo panettoni e pandori? Questa crostata  farebbe un figurone...

sabato 21 dicembre 2013

Per la Vigilia fregola e ciuffetti

Un'alternativa ai tradizionali primi di magro il giorno che precede il Natale. Fregola sarda (lessata come diranno le istruzioni del sacchetto ma in brodo di pesce) e, accanto, ciuffetti rosolati in olio, aglio, peperoncino e pomodoro. Sale, pepe e il piatto é pronto. Tanti auguri!

giovedì 19 dicembre 2013

Il certosino o Pan speziale

Non l'ho fatto io. L'ho comperato a Bologna perchè sospettavo si trattasse di un dolce antico della tradizione emiliana. E così é, dice il web. Risale al Medioevo e lo confezionavano i frati certosini. Somiglia a un Panpepato, gustoso, colorato e molto natalizio. Lo si prepara un mese prima delle feste e si mantiene almeno per un altro mese. Le ricette in rete alla voce "certosino, Bologna" (se non mettete Bologna viene fuori tutto sul micione dallo stesso nome!), sono parecchie. E' comunque a base di farina, miele, marmellata di cotogne, mandorle, pinoli, noci, canditi e cioccolato. Più Marsala (o vino rosso) e spezie come cannella e chiodi di garofano. E' anche un grazioso regalino, no?

mercoledì 18 dicembre 2013

Un Mont Blanc di compleanno

Oggi, 18-12-13, il mo maritino compie 70 anni. Purtroppo, per varie, non ho nè l'animo nè il tempo per festeggiarlo come si dovrebbe. Sapendolo, molte amiche si sono offerte di organizzare cene e cenette per brindare assieme. Stasera il primo invito. In quattro e quattro otto preparo un Mont Blanc che a lui piace molto.
Ho usato:
5 sacchetti da 200 g l'uno di castagne lesse
1 litro abbondante di latte intero
una fialetta di vanillina
4 cucchiaiate colme di zucchero
mezzo litro di panna
violette "candite" da me
Ho fatto cuocere nel latte per oltre mezz'ora le castagne assieme a zucchero e vanillina. Ho montato la panna. Ho passato le castagne scolate (ahimè, non ho trovato il cerchietto a fori larghi come ci voleva) sul piatto di servizio e ho decorato con ciuffetti di panna, (altro ahimè, non mi é bastata a ricoprire il dolce interamente). Sopra, qua e là, ho sistemato delle violette che tenevo in una tazzina da diversi mesi. Ormai quando ne vedo spuntare un po' in campagna, le colgo e le sommergo di zucchero. Dopo un mese circa sono come "mummificate" e mantengono il loro colore originale (la foto non rende bene). Fine del lavoro: tanti auguri Giorgio!

sabato 14 dicembre 2013

Code di mazzancolle croccanti e gelatina di agrumi

Ci vuole niente a farle e sono deliziose.
Le code di mazzancolle sgusciate e pulite si immergono nell'uovo sbattuto e salato e poi nella panatura per celiaci che é farina di mais tostato (é questa che rende il fritto croccantissimo). Prima di friggere, si spreme, a testa, mezzo limone e mezza arancia. Si fa scaldare il succo, vi si versa una puntina di agar agar e, a fuoco basso, si mescola molto bene per tre minuti. Poi si lascia raffreddare per circa un quarto d'ora, il tempo necessario a indurire un pochino. Fritte le mazzancolle, si servono con una ciotolina di gelatina agli agrumi in cui i frittini potranno essere intinti.

martedì 10 dicembre 2013

Non é un ciambellone per bimbi

Non va bene per i più piccoli poichè non é un ciambellone normale. E' quello che si fa (o faceva?) in tutte le case delle mie Marche dove l'ingrediente proibito, il mistrà, é comune.
Per otto persone occorrono: 
300 g farina
200 g zucchero
100 g burro rammollito
2 uova intere
vanillina
scorza di limone grattugiata
12 g lievito secco
1 bicchierino di mistrà
zucchero al velo
+ eventuali semini di anice
Basta mettere tutto nel robot e fargli fare un bel po' di giri finchè l'impasto é omogeneo. Non deve essere troppo duro ma neppure troppo molle. In forma e in forno a 200° per circa 45 minuti. Il mistrà, per chi non lo avesse mai sentito nominare, é un liquore che sa di anice. Anche per questo, volendo, si metteranno dei semini di anice sul fondo dello stampo a profumare il ciambellone marchigiano.


lunedì 9 dicembre 2013

Semplicemente uovo e zucchine

Buon piattino, sano, simpatico e abbastanza veloce. Si lessano le zucchine nel brodo assieme a un po' di porro e una patata. Mentre si fa tostare del pane e cuocere in camicia l'uovo, si passa tutto. Non resta che assemblare il piatto. Che ve ne pare? Insalatina e frutta ed ecco servita una leggera colazione.

sabato 7 dicembre 2013

Insalata Sant'Ambrogio

Un contorno speciale per oggi che qui a Milano si festeggia Sant'Ambrogio. Arance, ravanelli e corbezzoli. Solo i colori basterebbero a celebrare una giornata festiva. Condita con sale e olio buono, questa insalata é preferibile gustarla a colazione e non a cena. Arance e ravanelli non sono per tutti digeribilissimi.

martedì 3 dicembre 2013

La facilissima, morbidosa torta al cioccolato e mango

Il cioccolato e i suoi compagni. Pere. Fragole. Noci. Arance. O per innovare, e ci sta benone, mango! A tocchetti é nell'impasto ma non lo si vede nella mia foto... Il dolce ha riscosso grande successo ed il bello é che é facile, facile.
Occorrono:
1 mango maturo al punto giusto
200 g cioccolato fondente amaro
100 g burro
130 g zucchero
4 tuorli e 4 chiare
cacao amaro + panna montata
Si mette il cioccolato a pezzi in un tegamino a bagnomaria assieme al burro e si fa sciogliere. Una volta tiepidino si uniscono i tuorli e metà dello zucchero, mescolando benissimo. Si montano a neve le chiare con il resto dello zucchero, poi si uniscono al composto precedente. Sbucciato il mango, se ne ricava una dadolata da versare nel dolce che é così pronto per andare in forno. A 175° per 40 minuti circa. Deve fare una crosticina ma rimanere morbido, non va cotto di più. Si spolvera di cacao e si serve tiepido. Io non ho potuto fare a meno di panna montata accompagnatoria ma non é obbligatoria!

venerdì 29 novembre 2013

Uno, due, tre...prova! Torta salata russa

Ricetta, o meglio tecnica, copiata dal blog Salsapariglia della mia amica Rossella. Che a sua volta si é ispirata a un blog russo! Si tratta di una torta salata dall'aspetto originalissimo. Ma non solo. E' facilissima e rapida. Dunque, si sceglie un ripieno che si sistemerà poi su un rettangolo di pasta da pizza. Io ho scelto carciofini sott'olio, olive nere, pomodorini secchi che ho frullato e a cui ho unito dei capperi. Si arrotola la pasta e si forma un cerchio che va intagliato come da foto. Quindi, delle fettine - una sì e una no oppure una ogni due o tre - vanno rovesciate verso l'interno del cerchio e la "torta" é pronta per il forno. Una spennellatina di olio e a 180° per 45 minuti.

martedì 26 novembre 2013

Focaccia di patate alla salsiccia

Questa cosa appetitosa andrebbe bene a un brunch. Ma, a proposito, chi lo fa? Io non conosco nessuno che si sia votato al brunch domenicale... Comunque, per preparare questa gustosa focaccia si lessano delle patate, si passano e si mischiano a farina (patate g 300, farina g 200). Si ottiene una pasta da stendere su carta forno e da guarnire con sugo al pomodoro o pelati e salsiccia spellata e sbriciolata. Io ho usato quella che qui a Milano chiamano luganega che sbollento sempre prima di usarla per toglierle un po' di unto. Magari é meglio aggiungerla a metà cottura se no si abbrustolisce troppo (come é successo a me). Poi, si cuoce in forno per mezz'ora circa a 200°. Anche da fredda non é niente male, brunch o non brunch.

venerdì 22 novembre 2013

Una torta di mele francese

La ricetta di questa delizia arriva da Yport, un paesino sulla Manica, nell'alta Normandia. Che, dice Wikipedia, un tempo era dedito alla pesca e oggi invece al turismo (con casinò, begli alberghi etc). La tarte la definisco delizia poichè: uno io vado pazza per qualsiasi dolce con le mele, due é davvero semplice e squisita.
Per sei persone occorrono:
3 grosse mele renette
70 g zucchero
3 tuorli
3 cucchiai di Calvados
200 g panna densa
60 g mandorle in granella o polverizzate
3 cucchiai di zucchero al velo
2 cucchiai di mandorle a lamelle
1 confezione di pasta brisè
Si comincia con la cottura in bianco della base di brisè che, ovviamente, se uno ha tempo e voglia può pure fare. In forno a 180° per 15 minuti al massimo, debitamente punzecchiata e ricoperta di carta forno con sopra ceci o affini.  Si prosegue affettando fini le mele e mettendole in una ciotola assieme allo zucchero al velo e al liquore. Poi si scolano e quando la base é pronta si sistemano sopra e si passa di nuovo in forno per altri 15 minuti. A parte si saranno sbattuti i tuorli con lo zucchero semolato a cui poi si unisce la panna, le mandorle in granella e il liquido di macerazione delle mele. Ritirata la torta, si versa sopra questa preparazione e si inforna per gli ultimi 15 minuti. Anche da tiepida la tarte é buonissima. Io ci metterei accanto un boccalino di panna liquida...

martedì 19 novembre 2013

Passato (squisito) di cavolfiore

Io che non amo molto cavoli e cavolfiori ho trovato questo passato squisito. L'avevo preparato per mia madre ma, assaggiandolo, ho deciso di....dargliene di meno!
Per tre persone occorrono:
3 hg di cavolfiore bell'e pulito (ovvero un piccolo cavolfiore)
1 patata media
1 carota
1 cipolla
50 g panna fresca
olio e burro
1 dado di pollo
parmigiano
Ho cotto le verdure a vapore poi le ho fatte insaporire in olio e burro, ho unito la panna e ho terminato la cottura (fin quando quasi si disfano) in poco brodo. Quindi, ho passato tutto e il mio potage era pronto. A seconda dei gusti si farà addensare o si lascerà brodoso. In tavola, poi, occorrerà del parmigiano.

venerdì 15 novembre 2013

Budino pallido (di cachi)

Un dolce al cucchiaio - quelli che io prediligo - a base di cachi. E non di cachi-mela che ho aggiunto solo per decorare il mio budino. E che comunque mi piacciono molto. Meglio prevedere di farlo per il giorno dopo.
Per 6-8 persone occorrono:
4 cachi maturi
2 vasetti di yogurt bianco Mueller
4 cucchiai d fruttosio
4 fogli di gelatina
1 cucchiaiata cognac
poco olio di mandorle
caco-mela per decorare o altro
Si frulla con il fruttosio la polpa dei cachi. Si mette ad ammollare in acqua la gelatina, poi si strizza e si fa sciogliere in un pentolino con il cognac. Si unisce lo yogurt ai cachi e poi la gelatina passata da un colino. Si pennella con olio di mandorle uno stampo e quindi ci si versa la mousse di cachi. Al gelo del frigorifero per 12 ore e si sformerà benone. Panna montata e/o biscotti si sposeranno a meraviglia col mio budino pallido.

martedì 12 novembre 2013

Salmone fresco marinato

Saumon façon hareng mariné diceva la ricetta francese... Ottimo! ha detto mio nipote Vincent che se l'é fatto fuori in un battibaleno. Caveat: é una ricetta che va fatta un giorno per l'altro.
Per 4 persone occorrono:
6 hg salmone fresco
1 kg sale grosso
2 carote medie
erba ciplllina o 1 cipolla rossa
2 foglie di lauro
una cucchiaiata di pepe nero in grani
timo, olio evo
Togliere pelle e spine eventuali al pesce. Posarlo su un letto di sale, ricoprirlo anche di sale e sistemarlo in frigo per 4-5 ore (ovvio che sarà stato coperto da pellicola). Tagliare a rondelle le carote, sminuzzare l'erba cipollina o affettare la cipolla. Togliere il salmone dal sale e spazzolarlo. Tagliarlo a grossi tranci. Sistemarlo in una terrina assieme al resto, dare una minima spolverata di timo. e coprire di olio. Riporre in frigorifero per 24 ore. Cosa mangiarci per contorno se lo si fa per secondo? Patate al vapore.

sabato 9 novembre 2013

Coniglio alla marchigiana

Molto semplice, molto saporito. Nonna lavava sempre con dell'aceto i pezzi di coniglio e francamente non so perchè. Sta di fatto che continuo a farlo anch'io, come suggeriva lei.
Per due persone occorrono:
6-7 hg di coniglio in pezzi + aceto
80 g pancetta coppata
1 bicchiere di vino bianco
aglio, rosmarino, prezzemolo
olio, sale e pepe
Lavato e asciugato il coniglio, si fa rosolare la pancetta tritatissima con dell'aglio in un tegame dove si sarà versato mezzo bicchiere di olio. I pezzi di coniglio vanno dorati e poi sfumati con il vino. Si sala e si pepa, si aggiunge il rosmarino e si incoperchia. La cottura dovrà essere di circa 45 minuti, allungando con acqua calda se occorre. Alla fine si unisce prezzemolo tritato. E il coniglietto é pronto per la tavola.

giovedì 7 novembre 2013

E il mandarino Satsuma lo conoscete?

Un amico che lavora all'Ortomercato milanese mi porta questo frutto chiamandolo Miyagawa e mi chiede se lo conosco. Mi pare di sì, di averlo già visto ma mai assaggiato. Mi dice che é un ibrido tra pompelmo e mandarancio, che é dolce, senza semi e che viene dalla Sicilia. Laggiù la raccolta sta per terminare: l'alberello, infatti, fruttifica in settembre-ottobre e sul mercato si troveranno gli ultimi sino a fine novembre. Vado su Internet per saperne di più. Una miriade di informazioni, una diversa dall'altra. Quindi, mi dirigo all'affidabilissimo sito di Agraria.org e lì trovo che lo chiamano Satsuma, mi informano che é di origine giapponese (Citrus unshiu) e che é arrivato oltre un secolo fa in Italia (ecco perchè lo avevo già visto!). Però, quel che non dicono é l'incrocio tra quali agrumi é. Un'azienda produttrice del ragusano segnala che deriva da mandarino e arancia. Ma allora il mandarancio cosa é? Un'altra fonte dice che é un incrocio tra pompelmo e mandarino. E il mapo? Sta di fatto che il frutto, poco più grosso di un mandarino, non é molto dolce e ha la buccia verde. Ossia non diventerà mai arancione o gialla, resterà verde. In alcuni blog ho visto che ci profumano della pasta con un po' di scorza grattugiata. Ci vedrei bene un'insalata, come di arance, con olio e sale. Ovviamente ottimo in una spremuta mista.

lunedì 4 novembre 2013

Una stracciatella saporita

Questa zuppetta é la mia rivisitazione di una ricetta della mitica Cucina Italiana (di un numero del 1973!). Il cambiamento consiste nel sostituire con prosciutto cotto la mortadella suggerita. A me, così, sembrava troppo saporita. Si potrebbe provare a fare metà e metà. Comunque, io ho usato solo prosciutto.
Per 4 persone occorrono:
1 l scarso di brodo
1 hg di prosciutto cotto
2 uova intere
buccia grattugiata di 1 limone bio
2 cucchiai colmi di parmigiano
2 cucchiai rasi di pangrattato
2 cucchiai colmi di fecola
prezzemolo, noce moscata, pepe
Mentre si scalda il brodo, si passa il prosciutto un paio di volte al tritatutto e lo si unisce al resto mescolando bene. Poi si distribuisce il composto nelle scodelle e si versa sopra il brodo. Vogliamo esagerare? Direi che dei tozzetti di pane fritto o tostato non ci starebbero niente male. Ah, dimenticavo. Il cambiamento rispetto alla Cucina Italiana d'antan é anche nel titolo. Erano Passatelli e non Stracciatella. La sostanza, però, non cambia.



sabato 2 novembre 2013

Un "caffé" canadese

Vi offro un dessert inusuale, quasi da bere. Perchè canadese? Per via dello sciroppo d'acero che va sul fondo del bicchiere. Segue cioccolato fondente sciolto e allungato con caffé. Si termina con panna montata con zucchero al velo e poi spolverata di cacao o cannella. Per due dosi (abbondantine) io ho usato 100 g di fondente e una tazzina colma di cioccolato. La panna a piacere. E a me piace tanto...

mercoledì 30 ottobre 2013

Tomino al forno

Per fare questo piattino-comfort in una giornata piovosa occorrono principalmente dei tomini di capra, del miele amaro, noci e pere. Si sala e si pepa il formaggio. Si unge una pirofila - o tante individuali - e si sistemano i tomini. Si versa sopra il miele un po' liquefatto al fornello, qualche noce spezzettata e qualche dado di pera non troppo matura. Si mette al forno a 180° per pochi minuti e il piatto é pronto. I minuti, da tre a cinque, dipendono dalla consistenza del formaggio. Si mangia subito, prima che raffreddi. Con un'insalatina mista o una macedonia di frutta, il pasto può dirsi completo.

lunedì 28 ottobre 2013

Sono carine le violette sotto zucchero

Riabilito le violette "candite" dopo averne detto un gran male (o quasi) nel posto di cui a link qua sotto. Queste della foto erano state "sepolte" nello zucchero in marzo e l'altro giorno sono andata a vedere che fine avevano fatto. Ecco qua: rigidine, zuccherine, coloratine. E' vero che non sono quelle delle pasticcerie, però faranno un figurone come decorazione ad un prossimo dolce che penserò. Una bavarese? Una mousse? Vedremo. Credo che l'importante sia di metterle sotto zucchero asciuttissime.
Un piccolo aneddoto. Il mio povero marito un giorno ha sobbalzato andando a prendere un cucchiaino di zucchero per il suo caffè nel posto sbagliato. Ovvero una ciotolina in cui avevo messo due o tre violette di prova. Alla prima che é affiorata nel candore zuccherino lui ha pensato di vedere... uno scarafaggino!
http://spadellando-cristi.blogspot.it/2012/03/ma-come-si-candiscono-le-viole.html

mercoledì 23 ottobre 2013

Budino panna e caffé

Un dolce al cucchiaio facile e così buono, ma così buono... La foto non gli rende merito e in parte anche la presentazione. Volendo esagerare, e volendo appunto presentarlo meglio, ci dovevano essere dei ciuffi di panna montata qua e là. Anche senza comunque é squisito.
Per sei persone occorrono:
1/2 l di panna fresca
90 g fruttosio
caffé di due moka da tre
6 amaretti
2 fogli di gelatina
essenza di vaniglia o stecca di vaniglia
qualche cucchiaio di liquore al caffé
Si fa arrivare a bollore panna, zucchero, caffé e vaniglia.  Nel frattempo si mette la gelatina in acqua fredda e si sgretolano degli amaretti (qualcuno servirà per decorare). Quando la gelatina é pronta, si strizza, si unisce al resto e si fa sciogliere ben bene. Poi si filtra e al liquido filtrato si uniscono gli amaretti frantumati. Foderato uno stampo, lo si riempie e si mette in frigorifero per almeno 5-6 ore.  Per servirlo, visto che l'avevo in casa, ho versato sopra e attorno qualche cucchiaio di Caffé Sport, liquore al caffé di cui ho postato la ricetta quasi un anno fa ( http://spadellando-cristi.blogspot.it/2012/11/il-mitico-caffe-sport.html ).

lunedì 21 ottobre 2013

Uno sbaglio...apprezzato

Avevo promesso a mia madre una teglia di lasagne e quindi mi sono messa a prepararla. Ma, senza occhiali e distratta come a volte sono, cosa ho combinato? Che ho fatto la besciamella con il semolino invece della farina. Quando mi sono accorta era troppo tardi. Ho confidato che non se ne accorgesse. Nè lei, nè nipote e sorella ospiti. Trepidavo un po' ma, al contrario, sono stati tutti deliziati! E' vero che mia sorella é buona però mi avrebbe accennato a qualcosa di strano E invece ha detto che erano buonissime le mie lasagne!

sabato 19 ottobre 2013

Crostata allo sciroppo d'acero

Dolce per amici-amici, cioé semplice, senza pretese ma intrigante. Ovviamente per l'uso dello sciroppo d'acero che io tengo in dispensa quale sostituto del saccarosio per quando devo fare dolci a chi ha problemi di glicemia. Me lo ha ispirato un blog di cui parlava Sette una o due settimane fa. L'involucro é di pasta frolla ma potrebbe anche essere brisè. Vi indico il ripieno, visto che come fare queste due lo sappiamo tutti.
Per 6 persone occorrono:
1 lattina di latte condensato (397 g)
4 tuorli
90 g di sciroppo d'acero
10 nocciole tostate e triturate
25 g farina 00
limone grattugiato e il succo di mezzo limone
vanillina
Si mescolano bene tutti gli ingredienti unendo la farina setacciata all'ultimo, assieme alle nocciole. Si farcisce la crosta (non già cotta) e si mette in forno a 180° per 45 minuti.

giovedì 17 ottobre 2013

Pasta al peperoncino con pesto delicato

Avevo comperato un sacchetto di pasta di Gragnano chiamata "e Curniciell Portafortuna" la cui particolarità é quella di essere al peperoncino e mi chiedevo con quale sugo potessi farla. L'idea, anzi, lasciatemelo dire, l'ideona mi é venuta ieri.
L'ho condita con un pesto fatto con questi ingredienti:
una manciatina di noci
una manciatina di pinoli
una manciatina di mandorle tostate
4-5 foglie di lattuga (sola la parte verde)
due foglie grandi di basilico
parmigiano e olio. Cosa devo aggiungere? Quasi il massimo, davvero.

martedì 15 ottobre 2013

E queste? La prima si chiama konkon (forse), i secondi sitan (forse)!

Per la serie Let's go ethnic! Altre erbe dal mercato dove molti venditori sono stranieri. Questi fagiolini lunghi, lunghi per esempio (ho messo accanto una tazzina da caffé per farvi valutare le proporzioni), qualcuno li chiama sitan. La prima, la konkon, è insapore, un po' come la lattuga ma é migliore cotta che cruda. Del sapore dei secondi non so dire perchè il giorno dopo erano già tutti giallini e mi sono sentita di buttarli. Ma l'amico che mi ha rifornito di queste "nuove" verdure assicura che sono ottimi.

lunedì 14 ottobre 2013

Pompelmo Rosetta

Subito due cose. La prima che la ricetta é della mia amica Rosetta a cui voglio molto bene. La seconda é che, sarà che a me il cioccolato non piace, senza cacao sono migliori. Resta il fatto che sono un dessert veloce e insolito. Si lavano bene i pompelmi (io ho usato quelli rosa, Rosetta quelli gialli), si tagliano in due e si scavano. Si spolverano di zucchero e di fiocchetti di burro e si infornano. Io li ho messi nel microonde per un minuto a potenza alta. Poi ho fatto cadere su ognuno del cacao. A dire il vero, non ricordo se Rosetta metteva il cacao prima di infornarli...

sabato 12 ottobre 2013

Patate al gratin

Le patate sono di quelle cose che dovrebbero costare una fortuna... Piacciono a tutti e sono molto versatili, no? A me quelle al forno vengono sempre malino: non sempre croccanti, qualcuna semicotta... Guardate queste invece e, se volete, rifatele: sono facili e non possono venire male. Si tagliano le patate nello stesso spessore (assai basse), si salano, si pepano, si ungono di olio (io ne ho messo fin troppo) e si sistemano su carta forno. Poi si cuociono in forno a 200° per 25 minuti circa. Ottime, a prova di ...Cristina!

venerdì 11 ottobre 2013

Uova al vapore: prova d'autore

Un antipasto che sa d'estate ma non ho potuto fare a meno di proporvelo ora che dopo mesi l'ho sperimentato. Primo: l'idea base é di uno chef stellato, Alfio Ghezzi, al lavoro presso la Locanda Margon, alle porte di Trento. Cosa fa l'amico? Cuoce al vapore una miscela fatta principalmente di uova, panna e grana racchiusa in un "fazzoletto" di pellicola. Il suo piatto é molto più raffinato del mio. Arricchisce la miscela con sugo di morchelle spadellate e serve quella che chiama omelette con i funghi suddetti, asparagi e foglie di spinacini. Io l'ho servita con un passato di tonno, capperi e salsa aurora, molto più prosaicamente.
Comunque, le dosi per tre porzioni sono:
2 uova e tre tuorli
60 g panna
20 g grana
sale e pepe
Frullato il tutto, si racchiude nella pellicola, si chiude con un elastico e si sistema nella pentola a vapore.
Si lascia cuocere per circa mezz'ora, quindi si fa raffreddare e poi si affetta (il cuoco Ghezzi indicava una cottura di 10 minuti a 83°!). Verso fine cottura, incredibilmente il "cartoccio" si scoprirà gonfio come vedete nella foto. Aggiungo: niente di strepitoso - il mio - in quanto a sapore ma sperimentare é eccitante e a volte il gusto deve per questo passare in secondo piano.

mercoledì 9 ottobre 2013

Tagliolini insoliti (e veloci)

Perchè insoliti? Perchè entrano in forno crudi. E anche perchè, direi, sposano tonno e parmigiano. Questa ricetta veloce e molto gustosa - assicuro - é di un numero del '73 della Cucina Italiana, quella gloriosa di una volta, con le mie modifiche. Le dosi sono moderate, un commensale normale - non come noi - mangia quantità maggiori.
Per due persone occorrono:
3 matassine di tagliolini (ca 80 g)
pomodori pelati  (ca 100 g)
1 piccola scatola di tonno sott'olio
brodo, parmigiano e burro quanto basta
Si fa del brodo in quantità utile ricoprire i tagliolini una volta messi nella teglia. Questa si imburra bene, vi si appoggiano i tagliolini, sopra vanno i pelati ridotti a poltiglia (a questo punto io ho aggiunto un sospetto di zucchero) e il tonno sbriciolato. Si ricopre il tutto con il brodo e si mette a cuocere una mezz'ora. Poi si controlla, ma i tagliolini saranno perfettamente cotti, e eventualmente si prosegue per altri 5 minuti con una bella spolverata di parmigiano e un fiocchetto di burro qua e là. Il piatto é pronto.

lunedì 7 ottobre 2013

Antipasto d'autunno

Un matrimonio ottimamente riuscito quello tra finocchi al velo, fettine di pere (le Williams per esempio) e parmigiano in scaglie. Il tutto condito con olio, limone, sale e pepe. E il pasto può cominciare!

venerdì 4 ottobre 2013

I fagiolini di sant'Anna in salsa saporita

Nuova scoperta al mercato quella dei fagiolini di sant'Anna che non avevo mai sentito nominare. Li avevo visti però qualche rara volta e non li avevo degnati più di un fuggevole sguardo. E invece fruttivendola e un'altra cliente ieri me li hanno raccomandati come ottimi tanto da farmene comperare una bella porzione e fare una prova. Loro mi avevano detto di farli lessare un po', insaporirli in olio e aglio e aggiungere dei pomodori datterini.
Io, bastian contrario, li ho fatti lessare e poi li ho conditi con una salsetta fatta di yogurt, senape e pasta d'acciuga più olio e sale (dosi a piacere). Qualche fettina di patata lessa e noci e il mio piatto di fagiolini di sant'Anna era pronti. Certo però che da crudi questi fagiolini ( lunghi circa 20 cm) somigliano a delle serpi!
 

mercoledì 2 ottobre 2013

Lasagne di Vincent

Vincent é mio nipote ed é lui che mi aveva raccontato di queste lasagne mangiate non so dove e che mi assicurava ottime. Le ho provate e le ho fotografate prima di cuocerle e prima di completare la teglia, riempendola solo a tre quarti per mostrare il contenuto. Quindi, strato di besciamella, "foglio" di lasagna, pesto, grana e fettine di patate scottate. Si ricomincia terminando comunque con besciamella e spolverata di formaggio. Tempi di cottura come prevedono le lasagne (fresche, secche, precotte...) e Bon Appetit!

lunedì 30 settembre 2013

Let's go ethnic!

Dell'ampalaya avevo già accennato. E' un frutto che i filippini - ma non solo loro - adorano e che appunto il portiere filippino di mia madre coltiva intensivamente in cortile. Ieri li ho trovati in vendita al mercato, 1,50 euro al chilo (!), e ne ho comperati alcuni. Dovevo capire di che sanno. Mi aveva detto il portiere che sono amarognoli e io ricordo di avere letto una ricerca - e di averne scritto un pezzo - che sosteneva che sono anti-diabete. Dunque, ho chiesto lumi sul modo di cucinarli e mi sono messa all'opera. Per una mezz'ora vanno stufati in olio e aglio, un po' di sale e si possono mangiare. Il portiere aggiunge cipolle e pomodoro.
Quel che non mi avevano detto é che l'interno di questi strani cetrioli é pieno di semi coriacei che occorre pazientemente togliere.
Il gusto? Appunto amarognoli ma non troppo. Tra il cetriolo cotto e i topinambur. Non ci andrei pazza...


sabato 28 settembre 2013

Crostata ai due cioccolati e ai due frutti

Crostatina golosona. Che in un guscio di frolla racchiude pere, kiwi, cioccolato bianco e fondente.
Per la frolla occorrono:
280 g farina
150 g burro
scorza di limone naturale grattata
2 tuorli e 1 uovo
vanillina
brandy (o latte) se occorre
Per il ripieno:
2 pere mature
2 kiwi gialli
100 g cioccolato bianco
100 g cioccolato fondente
120 g panna liquida
1 uovo e 1 tuorlo
100 g zucchero
La frolla la sanno fare tutti. Si uniscono bene gli ingredienti e se l'impasto necessita di liquidi si unisce brandy (o latte). Poi si infila in frigorifero a rassodare. Intanto, si affettano le pere e i kiwi, ovviamente sbucciati, si batte la panna con le uova e si spezzettano i cioccolati (io li ho messi un attimo nel tritatutto). Quindi, si deve fare cuocere la crosta di pasta ben stesa su carta forno nella teglia apposita per 15 minuti a 200° (con altra carta forno sul fondo e ceci o "sassolini" sintetici sopra). Poi si copre il fondo con i cioccolati, con la frutta e sopra si versa la miscela panna-uova. Si spolvera abbondantemente con lo zucchero e si riinforna per altri 40 minuti a 180°. Fine dell'opera. Il vago acidulo dei kiwi (quelli gialli, gli Zespri, lo sono meno dei kiwi verdi) si sposa bene con il dolce-dolce del cioccolato bianco nonchè delle pere.

giovedì 26 settembre 2013

Merluzzo uso mamma

Mamma non cucina più spessissimo ma a certi piatti non rinuncia. E questo é sempre stato un classico di famiglia. Adesso però, per semplificarsi la vita, il merluzzo é diventato Findus. Quel che fa é di appassire in un po' di olio delle carote, del sedano e della cipolla (tutti ridotti a pezzetti non come per un siffritto) più un trito di salvia e basilico e qualche spicchio di aglio che poi toglie. Quindi, lessa appena delle patate, le affetta e le butta in padella assieme alle altre verdure aggiungendo un dado di pesce. A seconda della cottura delle patate, unisce subito o dopo pochi minuti il pesce pre-lessato che così si insaporisce ben bene. Un piatto di famiglia, facile e appetitoso.

lunedì 23 settembre 2013

Quasi un cheese cake ai fichi

Con gli ultimi fichi (fortunatamente me ne servono pochi poichè siccome sono gli ultimi il fruttivendolo me li vende a ben 6,90 euro il chilo!), una ricettina francese.
Per tre cocottine occorrono:
1 pacchetto di crackers (60 g ca)
40 g burro + 10 per le cocotte
farina
250 g tra ricotta e philadelphia
1 cucchiaione di grana
1 uovo e un tuorlo
1 cucchiao di panna densa
80 g prosciutto crudo + olio
3 fichi maturi
pepe + (cipolla)
Si sgretolano i cracker e si imbibiscono con il burro fuso. Imburrate le cocottine e infarinate, si sistemano in frigorifero. Intanto si accende il forno a 175°.  Si mescola la ricotta e il philadelphia con le uova, il grana, la panna, due fichi sbucciati e fatti a pezzettini e si pepa. In un padellino, in un'ombra di olio, si fa saltare la maggior parte del prosciutto tagliuzzato assieme a un trito di poca cipolla (io non ho potuto metterla, causa gusti marito). Il resto del prosciutto  si fa saltare e brustolire per la decorazione. Quindi, si riempiono le cocotte e si infornano per 40 minuti circa. Poi, si fanno intiepidire e si sformano, decorando il piatto con fette di fico. La ricetta per la verità diceva di fare raffreddare la preparazione prima di sformare e gustare questi cheese cake. Io li ho trovati ottimi da tiepidi.